Luglio 26 2018 0Comment

Le 6 parole chiave per una comunicazione responsabile nel Terzo settore

Riportiamo l’articolo a firma di Nino Santomartino e pubblicato su Buone Notizie del Corriere della Sera.

Perché il Terzo settore e il volontariato devono promuovere una comunicazione responsabile? Per dirla sinteticamente, potremmo affermare che la comunicazione responsabile è nel Dna del non profit, che il non profit non può non comunicare in maniera responsabile, che non c’è comunicazione sociale senza responsabilità. Ma le motivazioni, in realtà, sono molte e si basano tutte sulla convinzione che la comunicazione sia un tema assolutamente centrale per la credibilità delle organizzazioni della società civile nei confronti dei soci, dei partner e dei donors, e che sia anche un fattore determinante per la costruzione e il consolidamento della reputazione delle organizzazioni. Solo una comunicazione «onesta, veritiera e corretta» e che rispetta la dignità della persona (per citare il Codice di autodisciplina) può contribuire a costruire un rapporto di fiducia tra organizzazioni e stakeholder.

Ma quali possono essere i punti fondanti, le parole chiave, i key frame di questa politica? Individuiamo qualche punto fermo. Una comunicazione responsabile non può non essere: integrata, che preveda il coordinamento e l’integrazione delle differenti azioni,secondo un determinato obiettivo, una strategia comune, uno stile coerente; etica, che eviti stereotipi e semplificazioni e metta al centro la dignità della persona; •trasparente, che non dia adito a equivoci o a fraintendimenti e «dia conto» (accountability) ai propri stakeholder; comprensibile, nel senso di una comunicazione «che si può comprendere, capire»; che sappia spiegare in maniera semplice (e non semplicistica) il pensiero dell’organizzazione soprattutto sui temi più caldi; condivisa, nel senso di condivisioni di esperienze. Una comunicazione che sia frutto di contaminazioni e saperi condivisi (tra le stesse organizzazioni, ma anche tra le organizzazioni e il pubblico e il privato profit). Questo è, in sintesi, il pensiero che ha spinto AOI a promuovere un paio di anni or sono, un Tavolo sull’utilizzo delle immagini nelle campagne di comunicazione e raccolta fondi con Link2007 e molte associazioni: Assif, Aiap, EUConsult Italia, Istituto Italiano della Donazione, Unicom. Lo stesso pensiero per cui AOI e Link2007 hanno deciso di essere le prime due realtà non profit ad aderire all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) e che AOI ha voluto portare il 24 e 25 gennaio scorso al Gruppo di lavoro sulla comunicazione di [CO]OPERA, la Conferenza nazionale della cooperazione allo sviluppo. Il percorso avviato con il Tavolo sta andando avanti progressivamente e nel mese di giugno abbiamo fatto un altro significativo passo in avanti scegliendo di denominarlo «Tavolo per la comunicazione responsabile». Ma per creare una rete efficace e incisiva e per proporre un serrato programma di azioni concrete, occorrerà la partecipazione di tutte quelle realtà che condividono questo pensiero. Siamo certi che sia la strada giusta.

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