La IX edizione dell’European Third Sector Forum si è tenuta il 7 novembre 2024 a Villa Altieri, a Roma, promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale e con il titolo “La Gestione Responsabile del Terzo Settore. Competenze per la sostenibilità”. Un evento ricco di stimoli e motivi di approfondimento che si è snodato tra le sessioni del mattino e la masterclass pomeridiana, passando per il key note speech del prof. Andrea Benedetto, dedicato al tema degli SDGs, e la lectio magistralis del prof. Fabrizio Dafano, focalizzata sul tema della responsabilità così come affrontato dai grandi classici della letteratura.
Le competenze dei consulenti del Terzo Settore
Prima di entrare nel vivo della discussione sulla sostenibilità, il Forum ha riservato ampio spazio al progetto europeo Non Profit Consultans’ Skills, di cui EUconsult Italia è capofila, il cui obiettivo è migliorare le competenze trasversali dei consulenti che operano per il Terzo Settore italiano ed europeo. Daniela Fiori, Board Member e Responsabile Comunicazione di EUconsult Italia, e Silvia Prati, CEO di SMe System, partner di progetto, hanno presentato le diverse fasi del percorso che dallo scorso febbraio sta impegnando Italia, Spagna, Bulgaria e Olanda.
La gestione responsabile del Terzo Settore
Si sono confrontate sul tema della gestione responsabile degli enti, nel corso della prima sessione, moderata da Giulia Pigliucci, due donne alla guida di importanti realtà del Terzo Settore italiano: Alessandra Prampolini, Direttrice Generale WWF Italia e Chiara Tommasini, Presidente CSVnet. Al centro della discussione i valori e le competenze nella loro evoluzione e alla ricerca di un nuovo equilibrio. “Troppo spesso gli enti mostrano un deficit nella codifica dei propri processi, nell’organizzazione dei flussi di lavoro” ha sottolineato Alessandra Prampolini, che ha sottolineato inoltre come spesso si cada ancora nell’equivoco “non profit, dunque senza budget”: situazioni e atteggiamenti che comportano di fatto una “perdita di potenza” dell’ente e della sua capacità di incidere realmente nella direzione della propria missione. Un rischio messo in evidenza anche da Chiara Tommasini: “Il volontario deve essere preparato, formato, competente. Dev’fesserci un investimento, soprattutto negli enti più piccoli e nei territori delle aree interne”.
Profit e non profit: partnership per la sostenibilità
Alla seconda sessione, moderata da Roberto Scalise, hanno partecipato Enrico Giovannini, Direttore Scientifico ASviS, Paolo Anselmi, Managing Partner Walden Lab,e Laura Perrotta, Fundraising Director Medici Senza Frontiere. Ai dati presentati da Anselmi, focalizzati sul modo in cui le aziende interpretano il proprio impegno per la sostenibilità, in partnership con gli enti del Terzo Settore, ha fatto eco l’intervento di Giovannini che sul tema della sostenibilità ha richiamato l’attenzione sulla necessità di allargare la conoscenza dell’Agenda 30 e la consapevolezza di quanto sia urgente rispondere alla crisi climatica e sociale che il pianeta sta attraversando. Laura Perrotta, attraverso il racconto della partership di Medici Senza Frontiere con Facile.it, ha affrontato il tema delle aziende come vere e proprie centrali di attivazione.
La sostenibilità in pratica: il progetto Inclucity di BNL NP Paribas
Ai casi pratici è stato infine dedicato il pomeriggio con la masterclass tenuta da Antonia Brillante, ESG Expert – ESG Strategy, Communication and Public Affairs – BNL BNP Paribas, che ha presentato il progetto Inclucity insieme ai partner del Terzo Settore Save the Children, Comunità di Sant’Egidio e e Fondazione Riva, con la moderazione di Silvia Superbi, Coordinatrice del Comitato Scientifico di EUconsult Italia. “La sostenibilità non è più un nice to have ma un must to have” ha spiegato Brillante. “La stessa CSR è superata nel momento in cui la sostenibilità e i valori che la riguardano sono diventati essi stessi obiettivi di business, quando c’è una visione di lungo termine e la determinazione a lavorare seriamente: la dimensione sociale e ambientale sono ormai dentro la catena decisionale”.