Quale comunicazione e advocacy per il Terzo Settore?
Maria Cristina Antonucci è ricercatrice in Scienze Sociali al CNR e insegna Comunicazione e politica presso Sapienza Università di Roma. Ha pubblicato saggi, articoli e volumi su tematiche legate alla attivazione politica dei gruppi sociali. Vicina da molti anni ad EUconsult Italia, ne presiede la giuria per l’assegnazione del premio EUconsult Italia Award ed ha sempre offerto il suo contributo per la realizzazione delle edizioni dell’European Third Sector Forum.
Il suo ultimo studio è incentrato sull’importanza che la comunicazione assume per gli Enti di Terzo Settore dopo l’introduzione della Riforma. In questo contesto la comunicazione esterna diventa la leva per la relazione con tutti gli attori rilevanti del comparto (amministrazioni pubbliche, enti profit, soggetti del non profit, comunità locali, altre organizzazioni sociali), mentre la comunicazione interna costituisce uno strumento organizzativo rilevante per l’azione degli ETS.
Altro aspetto importante è quello legato all’advocacy, intesa come la specifica forma di comunicazione promozionale di una causa sociale, rivolta a modificare il contesto sociale in cui essa si colloca.
L’advocacy mette insieme più aspetti: una comunicazione trasformativa, che prende in considerazione la relazione degli Enti di terzo settore con il sistema dei media e delle istituzioni, la possibilità di sviluppare campagne dedicate, con il coinvolgimento delle comunità di riferimento e la costruzione di reti tematiche con altri soggetti del sociale.
L’obiettivo dell’analisi della prof.ssa Antonucci è stato quello di rafforzare la cassetta degli attrezzi degli enti di Terzo Settore che intendano misurarsi con la comunicazione e l’advocacy, mediante un approccio dedicato al sociale italiano e alle sue specificità culturali.
Per chi volesse approfondire l’argomento, lo studio è stato pubblicato da Elena Zanella Editore.