Da alcuni mesi EUconsult Italia ha sottoscritto una partnership con l’Istituto Italiano della Donazione. Rafforzare e “contaminare” i propri network, sviluppare e arricchire le competenze, sono tra gli obiettivi dell’accordo.
Silvia Superbi ha intervistato Cinzia Di Stasio, Segretario Generale Istituto Italiano della Donazione (IID). Nata in Sicilia, si laurea in Sociologia e poi segue un Master in Decisioni Economiche, Responsabilità Sociale, Certificazione Etica d’Impresa. Entra in Fondazione Sodalitas dove segue lo sviluppo del progetto, ancora in fase di sperimentazione, dell’Istituto Italiano della Donazione. Dal 2005, data di inizio delle attività dell’IID, collabora al suo sviluppo, seguendo inizialmente la relazione con i soci e l’attività di ricerca. Dal 2011 ne ricopre il ruolo di Segretario Generale.
Cinzia vorrei iniziare questa intervista focalizzandoci su alcune attività che caratterizzano il “core“ dell’ Istituto Italiano Donazione, con il quale EUconsult Italia ha sviluppato una partnership. Iniziamo dal codice etico che promuovete attraverso la Carta della Donazione: una dichiarazione di valori o un supporto concreto per le ONP che la richiedono?
L’obiettivo della Carta della donazione è avere uno standard di eccellenza, si tratta di un percorso di certificazione che, come la normativa Iso sulla qualità, porta le organizzazioni ad analizzare i propri processi e a sottoporsi volontariamente ad un percorso di verifica. I requisiti che discendono dai principi della Carta della Donazione, sono dati da un insieme di Linee Guida che contengono requisiti e criteri di comportamenti che le ONP devono mettere in campo in tutti gli ambiti organizzativi: raccolta fondi e rapporto con i donatori, rapporto con i volontari, governance e consiglio direttivo, sistemi di rendicontazione economica e sociale. Le linee guida vengono aggiornate periodicamente, oggi è in atto un aggiornamento anche alla luce dei nuovi riferimenti introdotti dalla riforma del Terzo Settore. Ogni verifica si conclude con delle raccomandazioni che indicano gli obiettivi di trasparenza da raggiungere e verificare al controllo successivo. Le verifiche sono annuali e vengono svolte da professionisti qualificati in audit di terzo livello, esterni a IID, facenti parti di Organismi di certificazioni internazionali raggruppate nell’Associazione Aioci, così che sia garantito uno sguardo indipendente di verifica.
Il percorso fa si che le ONP che lo scelgono si mettono in gioco per migliorare le loro performance e la loro correttezza nei processi, pertanto permette loro di riorganizzare anche la gestione di alcune attività alla luce degli obiettivi etici proposti dalle linee guida.
Quindi le ONP che affrontano questo percorso riportano dei benefici pratici, oltre a quelli etici? Quali feedback vi arrivano?
Si, affrontare questo percorso significa decidere di “mettere in ordine” tutti quei processi che non sono perfettamente allineati agli standard di trasparenza, eticità e comunicazione presenti sulla Carta della Donazione. Inoltre, le organizzazioni beneficiano di una formazione e accompagnamento continuo durante il percorso, questo le aiuta ad avere una guida costante nel processo di miglioramento messo in campo. Infine tutte le ONP verificate vengono inserite nel motore di ricerca iodonosicuro.it dimostrando ai loro pubblici di riferimento il loro impegno nella rendicontazione. Le ONP acquisiscono dunque una visibilità nazionale e restano a disposizione attraverso un sistema di ricerca intelligente per tutti quei donatori, privati, aziende o fondazioni che ricercano una organizzazione di cui fidarsi. Far Parte di Iodonosicuro vuol dire diventare dei riferimenti sicuri per qualsiasi donatore.
Ecco che inizia ad emergere quello che volevo chiederti sui rapporti con il corporate, quale è il supporto di IID allo sviluppo delle partnership Profit/Non Profit?
Da sempre stimoliamo la cooperazione e la partnership tra questi due ambiti, certamente avere la certificazione per le ONP è un bel biglietto da visita per proporre una partnership con il corporate, e le aziende sono rassicurate sulla serietà dell’organizzazione, insomma il “marchio” è una risorsa per entrambe le parti.
L’IID ha in sé i tratti di un organismo di rappresentanza degli interessi del Terzo Settore, vediamo spesso il tuo impegno in advocacy per la “tutela del dono” in ogni sua accezione: quale ruolo si pone IID a livello istituzionale? Quale impegno in comunicazione?
Come IID ci siamo sempre posti l’obiettivo di rafforzare la “cultura del dono” in Italia allo scopo di coinvolgere più attori possibili ed è per questo che siamo stati promotori della legge 110/2015 che prevede una giornata istituzionale dedicata al dono: ogni 4 ottobre infatti viene celebrato il Giorno del Dono. L’Italia è l’unico paese al mondo ad avere una legge che mette al centro la cultura del dono e ne siamo fieri. Attorno a questa data l’IID sollecita scuole, comuni, imprese e ONP ad attivarsi con iniziative su tutto il territorio per disegnare insieme la mappa di una Italia diversa, attenta all’altro e ai suoi bisogni. Nella piattaforma giornodeldono.org tutte le iniziative vengono raccolte nelle 3 settimane del dono, quest’anno dal 13 settembre al 6 ottobre. Inoltre svolgiamo ricerche e studi sul tema poiché i dati ci aiutano a portare avanti le attività di awareness e sensibilizzazione, attraverso l’osservatorio sul dono (Osservatoriodono.it) dove, sempre in occasione del giorno del dono, ogni anno si presenta lo stato dell’arte della propensione a donare degli italiani.
Quali potenzialità, quali sfide culturali potremmo attivare nella partnership EUconsult Italia/IID per stimolare il dono, a maggior ragione in fase Covid?
EUconsult Italia per la prima volta ha patrocinato l’iniziativa di ricerca e indagine dell’Osservatorio sul dono, condividendo dati e tendenze a livello europeo, soprattutto in relazione all’emergenza sanitaria mondiale. I dati verranno presentati il 2 ottobre in un evento da remoto al quale speriamo possano partecipare numerosi i soci di EUconsult Italia. Capire come sono andate le donazioni in questo anno di Covid, sarà molto importante per pensare a come muoversi nel prossimo futuro. Sarebbe interessante creare occasioni di incontri, dibattiti e seminari, allo scopo di socializzare informazioni, spunti ed opportunità che possano essere di beneficio ad entrambi. Questo contribuirebbe a rafforzare la cultura del dono e la diffusione di comportamenti sempre più trasparenti e corretti, creando un maggior clima di fiducia tra gli italiani e il terzo settore.