EMERGENZA COVID-19: le principali misure economiche a sostegno del Non Profit
A cura del nostro socio Sergio Conte, consulente Enti del Terzo Settore
L’Italia si è trovata ad affrontare una grave emergenza sanitaria, ora divenuta anche sociale e soprattutto economica. Come tutti gli operatori economici, anche il settore non profit sta vivendo in pieno queste difficoltà, considerando anche che molte organizzazioni sono state costrette a sospendere le proprie attività. Nonostante tutto, il Terzo Settore non ha fatto e non sta facendo mancare il proprio contributo al Paese per superare questa crisi epocale.
In questi mesi il Governo ha emanato numerosi provvedimenti volti a sostenere i diversi operatori economici, in modo da evitare che il Covid-19, oltre a purtroppo migliaia di vite umane, non spazzasse via anche il nostro tessuto imprenditoriale. Grazie alle molteplici sollecitazioni arrivate da più parti, gran parte delle misure governative di carattere economico sono state estese alle organizzazioni non profit. Senza la pretesa di essere esaustivo, qui di seguito procederò all’esposizione dei principali interventi governativi riguardanti il Terzo Settore.
Proroga adeguamento Statuti (art. 35 DL 18/2020 “Cura Italia” convertito in legge)
Come ben sapete entro il 30 giugno 2020, così come previsto dall’art. 101 del Codice del Terzo Settore, le Associazioni di Promozione Sociale, le Organizzazioni di Volontariato e le Onlus, avrebbero dovuto adeguare i propri Statuti alle nuove norme introdotte dalla Riforma; questo termine è stato prorogato al 31 ottobre 2020.
N.B Ricordo che il termine per l’adeguamento degli Statuti non è perentorio, ma interessa solo le Onlus, le Aps e le Odv che, dovendo inserire solo le cosiddette clausole inderogabili previste dal Codice, vorranno usufruire della modalità semplificata in base alla quale il nuovo Statuto può essere approvato dai soci con i quorum previsti dall’Assemblea ordinaria!
Approvazione Bilanci (art. 35 DL 18/2020 “Cura Italia” convertito in legge)
Tutte le organizzazioni non profit hanno tempo fino al 31 ottobre 2020 per approvare i bilanci chiusi al 31/12/2019.
Rendicontazione Cinque per Mille (art. 35 DL 18/2020 “Cura Italia” convertito in legge)
È stato concesso anche più tempo per la rendicontazione del 5 x 1000; infatti, per il solo anno 2020, le Onp hanno l’obbligo di predisporre entro 18 mesi (e non 1 anno) dall’incasso il rendiconto dal quale risulti l’utilizzo delle somme del Cinque per Mille.
Erogazioni liberali (art. 66 DL 18/2020 “Cura Italia” convertito in legge)
Il Cura Italia ha introdotto una nuova agevolazione fiscale finalizzata a promuovere le erogazioni liberali devolute per fronteggiare l’evolversi della situazione epidemiologica causata da COVID-19, ovvero: le erogazioni liberali in denaro e in natura a favore dello Stato, delle Regioni, degli Enti Locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, effettuate nell’anno 2020 dalle persone fisiche e dalle aziende, sono rispettivamente detraibili dall’Irpef nella misura del 30% (per un importo non superiore a 30.000 euro) o deducibili dal reddito di impresa.
Ai fini della valorizzazione delle erogazioni in natura si applicano le disposizioni previste dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 28.11.2019.
Con la circolare n. 8/E del 03 aprile l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che sono agevolabili anche le donazioni aventi ad oggetto misure di solidarietà alimentare, purché i beneficiari di tali donazioni siano uno dei soggetti sopra indicati (Stato, Regioni, ecc.), o le stesse avvengano per il tramite dei suddetti enti, oppure direttamente in favore delle strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private che, sulla base di specifici atti delle competenti autorità pubbliche, sono coinvolte nella gestione dell’emergenza COVID-19.
Fondo di Garanzia (art. 13 DL 23/2020 “Liquidità” convertito in legge)
In sede di conversione in legge del “Decreto Liquidità”, è stata estesa anche agli Enti del Terzo Settore ed agli enti religiosi civilmente riconosciuti, esercenti anche in via non esclusiva o prevalente attività di impresa o commerciale, la possibilità di accedere al Fondo di Garanzia per le PMI.
La misura consiste in una garanzia statale sui nuovi finanziamenti concessi da banche o intermediari finanziari, aventi le seguenti caratteristiche:
- Importo massimo del finanziamento:
- 25% del totale delle entrate e dei ricavi di qualsiasi natura, risultanti dall’ultimo bilancio approvato (bilancio chiuso al 31/12/2019 o, se mancante, al 31/12/2018), fino ad un massimo di € 30.000
Oppure
- Il doppio del costo del lavoro annuo sostenuta nel 2019
- Durata massima: 10 anni
- Inizio rimborso del capitale: non prima di 24 mesi dalla data di erogazione
Contributo a fondo perduto (art. 25 DL 34/2020 “Rilancio”)
Il cosiddetto decreto “Rilancio” ha introdotto numerose disposizioni destinate a sostenere gli operatori economici danneggiati dalla crisi sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus. Tra queste, il contributo a fondo perduto, che consiste in una somma di denaro corrisposta dall’Agenzia delle Entrate a seguito della presentazione, in via telematica, di una apposita istanza. L’importo del contributo è commisurato alla perdita del fatturato e dei corrispettivi subita a causa dell’emergenza da Coronavirus.
Potranno presentare l’istanza anche gli enti non commerciali titolari di partita IVA (con riferimento all’attività commerciale svolta) che soddisfano tutti i requisiti richiesti dalla norma, ovvero:
- Aver avuto nel 2019 ricavi commerciali non superiori a 5 milioni di euro;
- L’ammontare del fatturato e/o dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai 2/3 dell’analogo ammontare del mese di aprile 2019.
L’importo del contributo è determinato applicando una diversa percentuale alla differenza di fatturato aprile 2019/aprile 2020 (ad esempio: 20%, se i ricavi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400.000 euro).
Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Credito d’imposta per canoni di locazione (art. 28 DL 34/2020 “Rilancio”)
Estesa anche agli enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, la possibilità di usufruire del credito di imposta del 60% sui canoni di locazione, di leasing o di concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale, versati nel periodo d’imposta 2020 con riferimento a ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio
Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 14/E del 06/06/2020, gli enti non commerciali possono fruire del menzionato credito d’imposta anche nell’ipotesi in cui l’ente svolga, presso lo stesso immobile, oltre all’attività istituzionale anche un’attività commerciale in modo non prevalente o esclusivo; in tal caso, il credito sarà attribuito in relazione al canone di locazione afferente alle due sfere (istituzionale e commerciale) e nel rispetto dei differenti requisiti individuati dalla norma, ovvero:
- Quota canone corrisposto per la parte istituzionale: nessun ulteriore requisito;
- Quota canone corrisposto per la sola parte commerciale: l’ente dovrà verificare di non aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi in misura superiore a 5 milioni di euro e di aver avuto un calo del fatturato o dei corrispettivi del mese di riferimento di almeno il 50% rispetto allo stesso mese del 2019
Il credito d’imposta è utilizzabile:
- In compensazione, tramite modello F24, successivamente all’avvenuto pagamento del canone;
- Nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa;
- Può essere ceduto al locatore, al concedente o ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
Contributi per la sicurezza ed il potenziamento dei presidi sanitari (art. 77 DL 34/2020 “Rilancio”)
Anche gli Enti del Terzo Settore potranno partecipare al riparto dei fondi trasferiti dall’Inail ad Invitalia (50 milioni) da erogare per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale per i lavoratori, allo scopo di garantire in piena sicurezza la continuità delle attività di interesse generale.
Credito di imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro (art. 120 DL 34/2020 “Rilancio”)
Alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati, compresi gli Enti del Terzo settore, è riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000 euro, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus COVID-19, agli investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e di apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti.
Criteri e modalità di applicazione e fruizione del credito saranno definiti dall’Agenzia delle Entrate con un provvedimento da emanarsi entro 30 giorni dalla pubblicazione della legge di conversione del Decreto Rilancio (presumibilmente, quindi, nel mese di agosto 2020).
Sostegno al Terzo Settore nelle regioni del Mezzogiorno (art. 246 DL 34/2020 “Rilancio”)
Sono concessi contributi volti al sostegno del Terzo Settore di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con la finalità di rafforzare l’azione a tutela delle fasce più deboli della popolazione a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Il contributo sarà erogato dall’Agenzia per la Coesione Territoriale tramite selezione pubblica.
Per tale misura sono stati stanziati 100 milioni per l’anno 2020 (di cui 20 milioni riservati ad interventi per il contrasto alla povertà educativa) e 20 milioni per l’anno 2021.